Buona sera a tutti in questa rovente domenica di metà agosto!
Per il consueto appuntamento settimanale dedicato a un vino, oggi voglio condividere con voi una vera chicca enologica scoperta durante il mio recente tour enociclistico svolto tra le splendide colline dell’Astigiano.
Durante la tappa nella Cantina Mario Torelli a Bubbio, ho avuto il piacere di assaggiare il Piemonte D.O.C. Merlot “Il Novo” 2021: un vino rosso sorprendente, elegante e ricco di personalità.
Il Merlot
piemontese ha una storia affascinante: arrivato dalla Francia a metà Ottocento,
ha trovato nella Langa Astigiana un terroir ideale per esprimere eleganza,
struttura e profondità. Il vino rosso Il Novo, prodotto da uve Merlot 100%,
nasce da una scelta audace e affettuosamente provocatoria: quando Gianfranco
propose al padre Mario, storico vigneron piemontese, di impiantare Merlot, la
risposta fu ironica e memorabile “Che novità è? Il Merlot si coltiva in
Piemonte da soli 200 anni, Barbera e Dolcetto da 2000!”.
Così nacque Il Novo, un vino che celebra la tradizione vitivinicola italiana con uno sguardo moderno.
La vinificazione di “Il Novo” è meticolosa: uve Merlot 100% che, dopo una macerazione di 10–14 giorni, viene svinato e trasferito in vasche d’acciaio per completare la fermentazione alcolica e quella malolattica. In primavera, il passaggio in barrique segna l’inizio di un affinamento lungo e paziente, che dura circa 24 mesi. Solo allora, dopo l’assemblaggio e l’imbottigliamento, è pronto per raccontare la sua storia in ogni calice.
Alla vista si
presenta con un rosso rubino profondo,
carico e quasi impenetrabile, ma al tempo stesso luminoso e invitante. Un colore che
promette intensità e struttura.
All’olfatto
è intenso ed elegantissimo,
con un bouquet ampio e stratificato. Si apre con piccoli frutti rossi maturi:
marasca, mora, mirtillo, per poi evolvere in un ventaglio di note terziarie, come grafite, humus,
tabacco, cioccolato alla menta, china, rabarbaro, bacche di sambuco. Chiude con
un tocco speziato di pepe nero e noce
moscata, che dona profondità e fascino.
Al palato è sapido e fresco, con una struttura
importante che non sovrasta mai l’equilibrio. I suoi 14,5 gradi alcolici si
fanno sentire, ma sono ben integrati
in un corpo armonico. I tannini sono
nobili, setosi e perfettamente amalgamati, contribuendo a una
beva elegante e appagante. Il finale,
persistente e avvolgente, gioca su note balsamiche e speziate,
lasciando una scia memorabile.
Un Merlot che non si limita a raccontare il territorio: lo scolpisce, lo
esalta, lo trasforma in emozione; da abbinare
a selvaggina
e carni rosse alla brace e, se volete esagerare, una fiorentina…
“è la morte sua”.
Buone degustazioni a tutti!
D.B.

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