Buona pomeriggio e buona serata a tutti gli enonauti!
Benvenuti al primo appuntamento di questa settimana con gli Approfondimenti Tecnici di VinoDegustando, la rubrica pensata per chi vuole andare oltre il calice e immergersi nel cuore pulsante dell’arte della vinificazione.
Come vi ho promesso, l’argomento di oggi verterà su un approfondimento dell'articolo della settimana scorsa sulla spumantizzazione; quindi vi parlerò della tecnica per eccellenza delle bollicine di qualità, che ha reso celebri le bolle italiane nel mondo:
Spumanti Metodo Classico – L’arte e l’eleganza delle
bollicine italiane
Gli Spumanti Metodo Classico sono il simbolo dell’eccellenza enologica italiana, frutto di una vinificazione meticolosa e di un lungo processo di affinamento che dona al vino una perlage fine, una struttura elegante e una complessità aromatica senza pari. Questo metodo, noto anche come Metodo Champenoise, è lo stesso utilizzato per produrre lo Champagne, ma in Italia trova espressioni uniche in territori come Trento DOC, Alta Langa, Oltrepò Pavese e le zone più vocate della Franciacorta, ma ormai in ogni Regione vi sono eccellenti Produttori di Spumanti Metodo Classico.
1. Selezione delle uve
La produzione inizia con la raccolta manuale di uve selezionate, spesso da vitigni nobili come:
- Chardonnay – per freschezza e finezza
- Pinot Nero – per struttura e profondità
- Pinot Bianco – per eleganza e delicatezza
- Varietà Autoctone – di cui l’Italia ne è ricchissima, per puntare sulla territorialità e l’esclusività
La vendemmia avviene generalmente, a seconda delle annate e
delle zone, dalla metà di agosto a inizio settembre, quando le uve hanno un
grado zuccherino ancora moderato e una buona acidità, elementi fondamentali per
ottenere spumanti longevi e bilanciati.
2. Vinificazione del vino base
Le uve vengono pressate delicatamente per estrarre solo il
mosto fiore, la parte più nobile del succo. Dopo la decantazione statica, il
mosto fermenta in vasche di acciaio inox a temperatura controllata, dando
origine al vino base, un vino fermo, secco e acido, che sarà la base della
spumantizzazione. In alcuni casi, parte del vino base può affinare in barrique
per aggiungere complessità e struttura.
3. Assemblaggio e liqueur de tirage
I produttori a volte creano la cuvée, ovvero l’assemblaggio di
diversi vini base, talvolta provenienti da annate diverse; nel caso in cui tutte le uve utilizzate siano frutto di una stessa annata, vengono chiamati "millesimati". A questa miscela
viene aggiunto il liqueur de tirage, composto da:
- zucchero
- lieviti selezionati
- sostanze minerali
Questo passaggio è cruciale: il vino viene imbottigliato con
tappo a corona e avviene la rifermentazione in bottiglia, che genera l’anidride
carbonica responsabile delle bollicine.
4. Maturazione sui lieviti
Le bottiglie vengono stoccate in posizione orizzontale nelle
cantine, dove il vino affina sui lieviti per un periodo che può variare
- 18-24 mesi per uno spumante giovane e fresco
- 30–60 mesi per uno spumante complesso e strutturato
- oltre 100 mesi per le riserve e le cuvée speciali
Durante questo periodo, avviene l’autolisi dei lieviti, che arricchisce il vino di note aromatiche evolute: agrumi canditi, miele, fiori secchi, nocciola, mandorla, pasticceria, crosta di pane, ecc., che impreziosiscono il bouquet dello spumante.
5. Remuage e sboccatura
Terminato l’affinamento, le bottiglie vengono sottoposte al
remuage, ovvero la rotazione graduale per spostare i sedimenti verso il collo
della bottiglia. Questo può avvenire manualmente (su pupitre) o meccanicamente
(con giropalette).
Segue la sboccatura (dégorgement), durante la quale il collo
della bottiglia viene congelato e il tappo a corona rimosso, espellendo il
deposito dei lieviti.
6. Dosaggio e
tappatura
A questo punto si aggiunge il liqueur d’expédition, una
miscela di vino e zucchero che determina lo stile finale dello spumante:
- Pas Dosé / Dosaggio Zero – nessun zucchero aggiunto
- Extra Brut – fino a 6 g/l
- Brut – fino a 12 g/l
- A questi, molto raramente però nel caso dei Metodo Classico, si aggiungono gli Extra Dry / Dry / Demi-Sec – con livelli crescenti di dolcezza
Infine, la bottiglia viene tappata con il classico tappo a fungo e gabbietta, pronta per essere etichettata e commercializzata
Buone degustazioni a tutti!
D.B.

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