venerdì 25 novembre 2022

FIVI Piacenza 2022

 

Buonasera a tutti gli appassionati di vino! 

Torna da domani fino a lunedì 28 novembre 2022 a Piacenza Expo, l'undicesima edizione della bellissima manifestazione-mercato della FIVI - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti; circa 850 degli oltre 1.500 Produttori Associati a questa Organizzazione, occuperanno tutti i tre i padiglioni della fiera. Si tratta di un evento sempre molto atteso sia da tutti gli appassionati che dagli operatori del settore del vino e più in generale del mondo HORECA.

Il grande successo del 2021, con 20.000 ingressi e più di 670 espositori, rischia di essere surclassato dall'edizione di quest’anno, con la partecipazione di oltre 850 Vignaioli provenienti da tutte le regioni italiane. Si potranno conoscere, assaggiare e acquistare tantissimi vini, prodotti con passione e dedizione dai Vignaioli FIVI.

Si potranno degustare vini di tutte le tipologie, provenienti da tutte le Regioni del nostro bellissimo Paese; ogni Produttore presente, accoglierà i visitatori, ilustrandogli e descrivendogli tutte le tecniche produttive adottate per ogni singolo vino che faranno assaggiare. 

Un padiglione appositamente dedicato, quest'anno accoglierà anche la gastronomia.

Anche per questa undicesima edizione, è stata confermata la giornata del lunedì, per dar modo ai Produttori di potersi dedicare meglio agli operatori e i professionisti del settore, che in questa giornata, attesa "più tranquilla", potranno concentrarsi maggiormente sul business.

Appassionati enogastronauti, spero accorriate numerosissimi, a questa occasione da non perdere, attesa ogni anno da tutto il mondo del vino.

Buone degustazioni a tutti!

D.B.




domenica 14 agosto 2022

Castel del Monte Nero di Troia D.O.P. "Romanico" 2017 - Ognissole

Buona weekend a tutti gli appassionati di vino!

La Puglia, oltre ad essere una Regione che amo particolarmente, non fosse altro per il fatto che le mie origini sono al 50% Lombarde e per il restante 50 di questa bellissima Regione, è anche una delle zone vitivinicole più vecchie d'Italia e che, soprattutto nell'ultimo ventennio ha elevato tantissimo il proprio standard qualitativo.

Quanto detto, al fine di presentare il vino che oggi assaggeremo: il Castel del Monte Nero di Troia D.O.P. "Romanico" 2017 della Cantina Ognissole

Prodotto con uve Nero di Troia al 100% i cui vigneti si trovano a ridosso delle colline dell'Alta Murgia ad un'altitudine di circa 250 m slm, in agro di Canosa di Puglia. Il terreno è calcareo, leggermente argilloso, ciottoloso e tendenzialmente siccitoso.

Le uve vengono vendemmiate manualmente  e adagiate in piccole cassette con attenta selezione dei grappoli, diraspatura ed ulteriore selezione su tavolo di cernita. La fermentazione avviene spontaneamente, in acciaio, grazie ai lieviti indigeni. Svolge una lunga macerazione delle bucce con frequenti rimontaggi e controllo della temperatura a 26 °C.

Alla vista e Rosso Rubino abbastanza carico con unghia tendente al granato.

Al naso è intenso, con note fruttate di marasca matura, frutti di gelso, mirtilli, sentori speziati di pepe nero e di noce moscata, un po' di mineralità e balsamicità; dopo la rotazione però, escono delle note animali non tanto eleganti che si percepivano anche prima, ma erano molto meno "invadenti".

In bocca è sapido, rotondo, con un tannino nobile ancora leggermente spigoloso ma in via di affinamento; qui le note animalesche sono meno presenti, quindi lasciano più spazio alle altre componenti percepite al naso. Un pizzico di acidità in più, gli avrebbe dato "più slancio" e armonia, comunque è abbastanza persistente, con un finale improntato sulle note speziate e un tocco di liquirizia.

C'è inoltre da dire che, dopo circa 15 minuti che era nel bicchiere, anche al naso le note animali poco eleganti precedentemente percepite, hanno lasciato gradatamente il posto a sentori eleganti di bacche di ginepro e sambuco e altre note balsamiche. 

Purtroppo, a volte, quando una bottiglia rimane chiusa per un po' di anni, all'apertura si potrebbero percepire "puzzette" poco piacevoli che con l'ossigenazione svaniscono; in questi casi versare il vino in un decanter prima di servirlo, accellera il processo di volatilizzazione delle sensazioni sgradevoli.

Buone degustazioni a tutti!

D.B.

domenica 29 maggio 2022

Colli Tortonesi D.O.C. "San Leto" 2012 - Az. Agr. Ricci Carlo Daniele

Buonasera a tutti e buona fine domenica!

Il caldo quest'anno è arrivato in forte anticipo e in modo prorompente, quindi con queste temperature si prediligono i vini bianchi; per la degustazione di questa sera, ho scelto una Denominazione che amo tantissimo, prodotto da un varietà di uva a bacca bianca che fino a poco più di vent'anni fa era praticamente scomparso e che, grazie a Walter Massa, vignaiolo dei Colli Tortonesi, è tornato alla ribalta:  il vitigno in questione è il Timorasso, che come molti di voi sapranno è in grado di "regalare" vini di grande longevità.

Gradatamente è stato reimpiantato da molti Produttori e oggi assaggeremo una versione, diciamo così "particolare" di questo straordinario vino: il Colli Tortonesi D.O.C. "San Leto" 2012 prodotto dall' Azienda Agricola di Daniele Ricci.  

Timorasso in purezza, il "San Leto" è una delle versioni "di punta" di questa piccola Cantina e viene prodotto soltanto nelle migliori annate; svolge una macerazione sulle bucce, in barrique, abbastanza lunga e viene messo sul mercato dopo diversi anni dalla vendemmia.

Alla vista è giallo oro con riflessi ambrati, limpidissimo nonostante non subisca né chiarifiche, né filtrazioni;

al naso è intenso, elegantissimo, minerale, balsamico, con sentori agrumati di cedro e frutta candita, speziate di zenzero, albicocca disidratata, frutta esotica e miele di castagno.

In bocca è freschissimo, sapido, glicerico, armonico, coerente con quanto percepito al naso, con un'aggiunta di pepe bianco; grande persistenza gustativa, soprattutto improntata sui sapori agrumati e quelli minerali-balsamici.

Grande interpretazione di Timorasso!

Buone degustazioni a tutti!

D.B.

domenica 22 maggio 2022

Franciacorta D.O.C.G. Dosaggio Zero 2011 - Castello Bonomi

Buona serata a tutti!

Sono un dichiarato amante delle bollicine Metodo Classico, anche se, lo confesso, non particolarmente di quelli prodotti in Franciacorta. Mio malgrado, siccome ritengo che bisogna assaggiare tutti i vini, questa sera il protagonista è proprio una bollicina di questa zona della Lombardia: il Franciacorta D.O.C.G. Dosaggio Zero 2011 prodotto da Castello Bonomi.
 
Intanto, avendo fatto un'affermazione "molto forte", voglio precisare che: 
  • come in tutte le zone vitivinicole, ci sono produttori eccellenti, altri un po' meno e altri ancora scarsi. 
  • inoltre, essendo la Franciacorta una zona contraddistinta da vigneti impiantati in collina e altri in pianura, anche questo aspetto influisce non poco sulla qualità e le caratteristiche dei vini prodotti.
  • altro aspetto da considerare e non sottovalutare, è che lo Spumante di questa sera è un Dosaggio Zero Millesimato e, per questa tipologia di bollicina, in quanto caratterizzata dal fatto che non viene in nessun modo "aiutata" con il dosaggio, viene di solito prodotta con le migliori uve, provenienti dai migliori vigneti dell'Azienda.
Ma ora andiamo a lui:

Prodotto con uve Chardonnay per un 50%  e Pinot Nero per il restante, attentamente selezionate ed essendo stata l'annata 2011 di particolare pregio, ha permesso un lungo affinamento sui lieviti in bottiglia.

La pressatura è soffice per estrarre solo il mosto fiore e il Pinot Nero, dopo la prima fermentazione, matura per circa 8 mesi in vasche d’acciaio termocondizionate. Successivamente viene miscelato allo Chardonnay che ha fermentato in piccole botti di rovere per circa 8 mesi. Questa Cuvée, dopo la rifermentazione, matura per oltre 80 mesi prima della sboccatura e poi affina ulteriormente in bottiglia per raggiungere armonia ed equilibrio.

Alla vista si presenta giallo paglierino-dorato, con perlage molto fine e abbondante;

al naso è intenso, elegantissimo, balsamico, Con sentori agrumati di bergamotto e lime, fruttati di ribes bianco e litchi, floreali di sambuco, speziate di zenzero e, aseguire arrivano le erbe aromatiche e la mineralità. 

In bocca è fresco, sapido, glicerico, con bollicine setose; corrispondente al naso, con una maggior percezione delle note minerali e delle erbe aromatiche. Unico "neo" di questo Franciacorta, forse sta nella poca persistenza in bocca, ma d'altronde la perfezione non è terrena.

Ottimo spumante, da bere come aperitivo o abbinato con piatti di pesce sia di acqua dolce che salata, anche cucinate in maniera "saporita", perchè le sue caratteristiche lo permettono.

Complimenti al Produttore!

Buone degustazioni a tutti!

D.B.


sabato 7 maggio 2022

Fiano di Avellino D.O.C.G. "Eclissi" 2018 - Az. Agr. Case d'Alto

Buona serata e buon weekend a tutti gli "enonauti"!

In Italia, come saprete, ci sono zone vocate alla viticoltura un po' in tutte le Regioni del nostro bellissimo Stivale; alcune sono più adatte per vitigni a bacca rossa, altre per quelli a bacca bianca e alcune, fortuna loro, sia per gli uni che gli altri. La zona dell'Avellinese, in Campania, fa parte a quest'ultima, infatti per quanto riguarda le uve rosse, la più famosa è sicuramente l'Aglianico, da cui si ottiene il famoso Taurasi D.O.C.G., tra quelle bianche il Fiano e il Greco sono quelle più conosciute.

Oggi parleremo di un vino bianco proprio di questa zona: Fiano di Avellino D.O.C.G. "Eclissi" 2018,  prodotto dall'Azienda Agricola Case d'Alto, situata a Grottaminarda.

Ottenuto da uve Fiano al 100%, provenienti da un vigneto situato in località Lapio, impiantato nel 2011 ad un'altitudine di 320 mt. slm, su terreno argilloso-calcareo, con una densità di 4500 ceppi/ha e forma di allevamento a controspalliera e potatura a Guyot. La vendemmia viene effettuata manualmente a fine settembre, con una resa di uva di 1,1 kg/ceppo.

Una volta che arriva in cantina l'uva subisce una pigiadiraspatura soffice dei grappoli e lunga pressatura a freddo in ambiente protetto dall’ossigeno; il mosto non subisce chiarifiche "forzate", diventando limpido solo attraverso una sedimentazione naturale a bassa temperatura.

La fermentazione alcolica avviene con lieviti selezionati e poi permane a lungo sulle fecce fini in serbatoi di acciaio inox ed, in minima parte, in piccole botti di rovere.

Alla vista è un bellissimo color giallo paglierino dorato molto luminoso;

al naso è intenso, elegante, balsamico, con note agrumate di lime in primo piano, floreali di acacia, speziate di zenzero e pepe bianco oltre a note iodate.

In bocca è sapido, freschissimo, verticale e teso; la glicerina gli regala rotondità e corpo. La persistenza e l'armonia sono però leggermente penalizzate da una percezione alcolica un po' eccessiva.

Buon prodotto, che si fa bere molto piacevolmente......"ha il suo perchè".

Buone degustazioni a tutti!

D.B.

domenica 1 maggio 2022

Cerasuolo d'Abruzzo D.O.C. Superiore "Villa Gemma" 2020 - Masciarelli

Buonasera a tutti gli enoappassionati!

Oggi, più che di un vino, voglio parlarvi di un personaggio, purtroppo scomparso nel 2008, "emblema" della rinascita della viticoltura Abruzzese e grande protagonista di quella Italiana: Giovanni Masciarelli. 

Imprenditore illuminato, straordinario vignaiolo e geniale produttore vitivinicolo che, nel 1981 dopo un soggiorno in Francia, seguendo le orme del nonno, decise di cominciare la sua avventura, cominciando ad imbottigliareo Montepulciano e Trebbiano. Partendo da un vigneto di soli 2,5 ettari, ha costruito, piano piano un impero vitivinicolo, acquisendo uno dietro l'altro appezzamenti più o meno grandi e anche la fantastica Tenuta del Castello di Semivicoli. 

Purtroppo, come spesso accade alle "grandi persone", in maniera prematura è venuto a mancare a soli 52 anni. Per fortuna, la moglie Marina Cvetic, ha saputo continuare, come sicuramente il marito avrebbe desiderato, lo sviluppo di quell'Impresa vitivinicola da lui iniziata e straoirdinariamente ben avviata.

Il vino che assaggeremo oggi è il Cerasuolo d'Abruzzo D.O.C. Superiore "Villa Gemma" 2020; ottenuto da uve Montepulciano in purezza, provenienti dai vigneti situati a circa 400 mt s.l.m. nel Comune di S. Martino sulla Marrucina, piantati su terreno calcareo con sistemi di allevamento sia a Pergola Abruzzese che a Guyot semplice.

Dopo la raccolta manuale, l'uva subisce una diraspapigiatura a cui fa seguito una permanenza sulle bucce di 24 ore a 4°C; la fermentazione alcolica avviene a temperatura controllata e poi staziona sulle fecce fini fino all'imbottigliamento.

Alla vista si presenta con un colore rosso lampone, tonalità caratteristica di questa tipologia di vino;

al naso è intenso, elegante, con sentori lampone, melagrana, ciliegia Ferrovia, rosa, arancia sanguinella e note balsamiche.

In bocca è freschissimo, sapido, verticale e quasi "tagliente", corrispondente a quanto percepito al naso, con una predominanza di note agrumate, che qui, oltre all'arancia sanguinella, si  percepiscono sapori di pompelmo rosa molto maturo.

E' un vino di buona fattura, molto beverino, che per essere apprezzato a pieno, deve essere bevuto ad una temperatura di 13-14°.

Complimenti a Gianni Masciarelli e alla moglie Marina Cvetic, per il grande progetto imprenditoriale che sono stati in grado di realizzare e per i tanti ottimi vini che producono!

Buone degustazioni a tutti!

D.B.



sabato 2 aprile 2022

Dolcetto di Ovada Superiore D.O.C.G. "Ansè" 2016 - Tenuta Alemanni

Buonasera e buon weekend a tutti gli appassionati del fantastico nettare di Bacco!

Come tutti saprete, il Piemonte è una delle Regioni Italiane in cui l'attività vitivinicola è molto sviluppata ed apprezzata nel mondo, ma non tutte le zone sono egualmente conosciute ed valorizzate; ad esempio la zona riconosciuta come ambasciatrice del vino Piemontese è sicuramente le Langhe. Oggi però parleremo di un vino che proviene da una zona molto meno conosciuta e cioè Ovada.    Infatti il vino in degustazione oggi è il Dolcetto di Ovada Superiore D.O.C.G. "Ansè" 2016, prodotto da Tenuta Alemanni.

I vigneti sono posizionati a 315 mt s.l.m, con esposizione Est, su terreno bianco e calcareo con una resa di uva per ettaro di 50 q.li; l'allevamento delle vigne è a Guyot e la vendemmia avvine manualmente in cassette nella terza decade di settembre.

La vinificazione si svolge in acciaio inox a temperatura controllata per 15 giorni e la  fermentazione alcolica avviene senza aggiunta di lieviti. La maturazione, anch'essa in acciaio è seguita da un affinamento in bottiglia di 12 mesi.

 Alla vista è color rubino, con riflessi violacei, molto carico e inpenetrante;

al naso è molto elegante, balsamico, "vinoso", con sentori fruttati ancora molto giovani di ciliegia, mora e mirtillo, speziati di pepe nero e noce moscata e note di humus, china, bacche di ginepro e sambuco.

In bocca è un'esplosione di freschezza, sapidità, con il supporto di una spalla acida importante, che lo rende equilibrato ed armonico; corpo importante, con tannini "nobili" che devono ancora affinarsi ed integrarsi. Corrispondente a quanto percepito al naso, con un finale molto lungo e piacevole, improntato sulle note speziate e balsamiche.

Ottimo vino, complimenti al produttore e grazie al mio amico Roberto che me lo ha regalato 😉. 

E' un vino che dimostra di poter invecchiare ancora a lungo; peccato averlo aperto così "giovane"!

Buone degustazioni a tutti!

D.B.



sabato 5 febbraio 2022

Spumante Sanrose' Extra Brut Metodo Ancestrale 2016 - Terraquilia

Buona serata a tutti! 

A volte, nel percepito comune, sbagliando, si considerano alcune zone vitivinicole, come territori con produzioni qualitativamente inferiori di altre e invece anche qui si possono trovare delle realtà  aziendali più o meno piccole, di assoluta rilevanza qualitativa. Una di queste è sicuramente l'Azienda di cui oggi assaggeremo uno Spumante Metodo Ancestrale: stiamo parlando del Sanrose' Extra Brut Metodo Ancestrale 2016 prodotto dalla Società Agricola Terraquilia, sita a Guiglia in provincia di Modena

Uve Sangiovese in purezza, raccolte da vigneti impiantati circa 10 anni fa, esposti a Nord, ad un'altitudine di circa 480 mt. s.l.m.; i terreni sono di argilla nera con presenza di calastrino.                  

La vinificazione è in bianco, previa macerazione a freddo sulle fecce fini; sboccatura dopo circa 36-48 mesi di permanenza sui lieviti.

Alla vista è un bellissimo color rosa antico-salmonato pallido, con perlage molto sottile;

Al naso è elegantissimo, abbastanza intenso, con in primo piano profumi agrumati di pompelmo rosa e clementina, poi ribes e e fragolina di bosco, a seguire floreali di sambuco e fior di pesco, sentori minerali e tanta, tanta balsamicità e freschezza.

In bocca è freschissimo, sapido, glicerico, verticale e teso; si percepiscono tutti i profumi sentiti al naso e la componente alcolica glicerica gli dona corpo e rotondità. Le bollicine, molto sottili e ben integrate, conferiscono setosità all'assaggio; molto persistente con un finale freschissimo incentrato sulla balsamicità, mineralità e sulle note agrumate.

Ottimo spumante!

Complimenti a Francesco e a tutto lo staff di Terraquilia!

Buone degustazioni a tutti!

D. B.

sabato 8 gennaio 2022

Barbera d'Asti D.O.C.G. Superiore "La Pajassa" 2019

Il
Barbera
d’Asti
DOCG
superiore
viene
ottenuto
sia
da
un
vecchio
vigneto
impiantato
negli
anni
‘50,
sia
da
un
vigneto
più
recente.
Per
l’altitudine
e
la
tardività
fenologica
di
questa
varietà,
si
rende
necessario
un
diradamento
particolarmente
intenso
che
permette
di
ottenere
ogni
anno
il
meglio
dalla
produzione.
Le
uve
vengono
raccolte
e
immediatamente
pigiate
e
avviate
alla
fermenta
zione.
Dopo
una
lunga
macerazione
si
procede
alla
svinatura
e
alla
sfecciatura
del
vino
che
verrà
affinato
in
parte
in
acciaio
e
in
parte
in
barriques
per
almeno
un
anno.

Buonasera e buon week a voi, affezionati lettori di VinoDegustando!

Come tutti saprete, senza nulla togliere alle altre zone vitivinicole Italiane, il Piemonte è,  dal punto di vista enologico, una delle Regioni più importanti e maggiormente conosciuta nel mondo, infatti ogni anno è meta di tantissimi enoturisti esteri; dopo le Langhe, con i suoi famosissimi Barolo e Barbaresco, la zona forse maggiormente conosciuta è l'Astigiano. In questa zona uno dei vitigni rossi più diffusi è sicuramente "la Barbera o il Barbera".

Questa sera degusteremo proprio una Barbera d'Asti D.O.C.G. Superiore: precisamente La Pajassa 2019 prodotto dall'Azienda Agricola Borgo Moncalvo di Loazzolo.

Barbera in purezza, le cui uve vengono raccolte manualmente da vigneti in parte vecchi di 50 anni e in parte più giovani, posti a  400 mt. s.l.m. ed esposti a Sud; appena raccolte vengono pigiate e avviate alla fermentazione. Dopo una lunga macerazione si procede alla svinatura e alla sfecciatura del vino che poi viene messo a maturare e affina per almeno 12 mesi in tonneaux da 500 e 600 lt. e poi in bottiglia per almeno altri 6-8 mesi.

Alla vista è color rubino carico, abbastanza inpenetrante.

Al naso è intenso, elegante, vinoso, con note fruttate di ciliegia e lampone, minerali di grafite, sentori di sottobosco tra cui terra e foglie bagnate, bacche di sambuco e ginepro, speziati di pepe nero e per chiudere tanta balsamicita' che insieme all'acidità gli dona infinita freschezza.

In bocca è freschissimo, sapido, glicerico, rotondo ma nello stesso tempo teso e verticale, corrispondente al naso, con un corpo abbastanza imponente, con tannini nobili e setosi; molto persistente, armonico, con un finale in cui fuoriescono soprattutto le spezie e la balsamicita'.

Gran bella Barbera, che tra qualche anno si apprezzera' ancora di più!

Complimenti a papà Pierluigi e ai figli Andrea e Luca Elegir!!!!!

Buone degustazioni a tutti!

D.B

sabato 1 gennaio 2022

Amarone della Valpolicella D.O.C. Classico 2003 - Allegrini

Buona serata e felice 2022 a tutti!

Il vino di cui vi parlerò oggi, è uno di quelli assaggiati durante queste festività: si tratta dell'Amarone della Valpolicella D.O.C. Classico 2003 dell'Azienda Allegrini, realtà vitivinicola tra le più note della Valpolicella.

Ottenuto da uve autoctone di questa zona, tra cui Corvina Veronese, Corvinone, Rondinella e Oseleta, provenienti da vigneti situati ad un'altitudine compresa tra i 180 e i 280 mt. s.l.m., impiantati in terreni per lo più calcarei, ricchi di scheletro e ben drenati, con sistema di allevamento a Pergola Trentina per i vecchi impianti con una densità di circa 3.000 ceppi/ha e Guyot semplice con una densità di circa 5.000 ceppi/ha per i nuovi. 
La vendemmia, effettuata con raccolta manuale e scelta di grappoli selezionati, si tiene nella terza settimana di settembre e il conseguente appassimento avviene in fruttaio con calo ponderale delle uve del 40-45%; la pigiatura, previa diraspatura delle uve, viene effettuata durante la prima quindicina di gennaio e la fermentazione si svolge in vasche di acciaio inox a temperatura controllata a 8-22°C 
per 25 giorni circa con rimontaggi giornalieri periodici. 
La maturazione è in barriques nuove per 18 mesi, massa per 7 mesi e affinamento in bottiglia per 14 mesi circa.

Alla vista è color rubino-granato con unghia granata;

al naso è intenso, elegante con un ampio bouquet in cui si percepiscono sentori di marasca sotto spirito, prugna disidratata, terra e foglie bagnate, pepe bianco, noce moscata, bacche di ginepro, cuoio, grafite e una buona dose di balsamicità, soprattutto eucalyptus.

In bocca è fresco, sapido, glicerico, coerente con quanto sentito al naso e leggermente "alcolico"; si percepisce però una certa "polverosità" che denota un inizio di decadimento strutturale e che determina, insieme alla percezione alcolica un po' eccessiva, poca armonia.
È comunque persistente, con un finale improntato sulla balsamicità, le spezie e le note terrose.

Al naso questa bottiglia la si poteva considerare eccezionale, purtroppo in bocca non si è confermata tale; ricordiamoci che il 2003 è stato un anno molto caldo e per di più questa bottiglia aveva un tappo "malconcio", infatti si è spezzato durante la stappatura. 
Peccato! 

Buone degustazioni a tutti!

D.B.