Buongiorno a tutti i wine lovers!
Per il secondo appuntamento della settimana con gli Approfondimenti Tecnici di VinoDegustando, ci concentriamo su un tema fondamentale per ogni appassionato di enologia:
Materiali in cantina - acciaio, cemento, legno - differenze e impatto sul vino.
Nel mondo dell’enologia, la scelta dei materiali utilizzati in cantina per la fermentazione e l’affinamento del vino non è mai casuale. Acciaio, cemento e legno rappresentano tre soluzioni molto diverse, ciascuna con caratteristiche specifiche che influenzano il comportamento del vino, in particolare per quanto riguarda l’ossigenazione.
Acciaio inox: neutralità e controllo
L’acciaio inox è il materiale più diffuso nelle
cantine moderne, apprezzato per la sua inattività chimica e la facilità
di pulizia. Le vasche in acciaio non cedono aromi né interagiscono con il
vino, garantendo un ambiente completamente neutro. Questo è ideale per:
- Vini
bianchi e spumanti, dove si vuole preservare freschezza e aromi primari
- Fermentazioni
controllate grazie alla ottima conducibilità termica
- Minimizzazione
dell’ossigenazione: l’acciaio è impermeabile all’aria, quindi non
consente scambi gassosi con l’esterno
In sintesi, l’acciaio è perfetto quando si
desidera limitare al massimo la micro-ossigenazione.
Cemento: equilibrio e traspirazione moderata
Le vasche in cemento, spesso rivestite
internamente con resine, offrono un compromesso interessante. Pur
non essendo porose come il legno, il cemento consente una lieve
traspirazione che favorisce una micro-ossigenazione controllata.
Questo può contribuire a:
- Ammorbidire
i tannini nei vini rossi giovani
- Stabilizzare
il colore
- Favorire
una maturazione più armonica
Inoltre, il cemento ha una inerzia termica
elevata, che aiuta a mantenere costante la temperatura durante
l’affinamento. È meno invasivo del legno ma più “vivo” dell’acciaio.
Legno: tradizione e interazione aromatica
Il legno, soprattutto il rovere, è il materiale
per eccellenza nell’affinamento dei grandi vini rossi. Le botti in legno sono porose,
permettendo un costante scambio di ossigeno con l’ambiente esterno.
Questo processo di micro-ossigenazione naturale è fondamentale per:
- Sviluppare
complessità aromatica
- Ammorbidire
la struttura tannica
- Favorire
l’evoluzione del vino nel tempo1
Oltre all’ossigenazione, il legno cede
composti aromatici (come vanillina, tannini ellagici, e lactoni) che
arricchiscono il profilo sensoriale del vino. Tuttavia, la scelta del tipo di
legno, della tostatura e del formato della botte influisce profondamente sul
risultato finale.
Conclusione: l’ossigeno come alleato (o nemico)
L’ossigenazione è un processo delicato: troppo
ossigeno può ossidare il vino, troppo poco può impedirne l’evoluzione. La
scelta del materiale in cantina è quindi una decisione strategica, che
dipende dallo stile di vino desiderato, dalla varietà utilizzata e dalla
filosofia del produttore.
Acciaio per la precisione, cemento per
l’equilibrio, legno per la profondità: ogni materiale racconta una storia
diversa, e ogni vino ne è il risultato.
Buone degustazioni a tutti!
D.B.
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