sabato 1 gennaio 2022

Amarone della Valpolicella D.O.C. Classico 2003 - Allegrini

Buona serata e felice 2022 a tutti!

Il vino di cui vi parlerò oggi, è uno di quelli assaggiati durante queste festività: si tratta dell'Amarone della Valpolicella D.O.C. Classico 2003 dell'Azienda Allegrini, realtà vitivinicola tra le più note della Valpolicella.

Ottenuto da uve autoctone di questa zona, tra cui Corvina Veronese, Corvinone, Rondinella e Oseleta, provenienti da vigneti situati ad un'altitudine compresa tra i 180 e i 280 mt. s.l.m., impiantati in terreni per lo più calcarei, ricchi di scheletro e ben drenati, con sistema di allevamento a Pergola Trentina per i vecchi impianti con una densità di circa 3.000 ceppi/ha e Guyot semplice con una densità di circa 5.000 ceppi/ha per i nuovi. 
La vendemmia, effettuata con raccolta manuale e scelta di grappoli selezionati, si tiene nella terza settimana di settembre e il conseguente appassimento avviene in fruttaio con calo ponderale delle uve del 40-45%; la pigiatura, previa diraspatura delle uve, viene effettuata durante la prima quindicina di gennaio e la fermentazione si svolge in vasche di acciaio inox a temperatura controllata a 8-22°C 
per 25 giorni circa con rimontaggi giornalieri periodici. 
La maturazione è in barriques nuove per 18 mesi, massa per 7 mesi e affinamento in bottiglia per 14 mesi circa.

Alla vista è color rubino-granato con unghia granata;

al naso è intenso, elegante con un ampio bouquet in cui si percepiscono sentori di marasca sotto spirito, prugna disidratata, terra e foglie bagnate, pepe bianco, noce moscata, bacche di ginepro, cuoio, grafite e una buona dose di balsamicità, soprattutto eucalyptus.

In bocca è fresco, sapido, glicerico, coerente con quanto sentito al naso e leggermente "alcolico"; si percepisce però una certa "polverosità" che denota un inizio di decadimento strutturale e che determina, insieme alla percezione alcolica un po' eccessiva, poca armonia.
È comunque persistente, con un finale improntato sulla balsamicità, le spezie e le note terrose.

Al naso questa bottiglia la si poteva considerare eccezionale, purtroppo in bocca non si è confermata tale; ricordiamoci che il 2003 è stato un anno molto caldo e per di più questa bottiglia aveva un tappo "malconcio", infatti si è spezzato durante la stappatura. 
Peccato! 

Buone degustazioni a tutti!

D.B. 

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