Buona weekend a tutti gli appassionati di vino!
La Puglia, oltre ad essere una Regione che amo particolarmente, non fosse altro per il fatto che le mie origini sono al 50% Lombarde e per il restante 50 di questa bellissima Regione, è anche una delle zone vitivinicole più vecchie d'Italia e che, soprattutto nell'ultimo ventennio ha elevato tantissimo il proprio standard qualitativo.
Quanto detto, al fine di presentare il vino che oggi assaggeremo: il Castel del Monte Nero di Troia D.O.P. "Romanico" 2017 della Cantina Ognissole
Prodotto con uve Nero di Troia al 100% i cui vigneti si trovano a ridosso delle colline dell'Alta Murgia ad un'altitudine di circa 250 m slm, in agro di Canosa di Puglia. Il terreno è calcareo, leggermente argilloso, ciottoloso e tendenzialmente siccitoso.
Le uve vengono vendemmiate manualmente e adagiate in piccole cassette con attenta selezione dei grappoli, diraspatura ed ulteriore selezione su tavolo di cernita. La fermentazione avviene spontaneamente, in acciaio, grazie ai lieviti indigeni. Svolge una lunga macerazione delle bucce con frequenti rimontaggi e controllo della temperatura a 26 °C.
Alla vista e Rosso Rubino abbastanza carico con unghia tendente al granato.
Al naso è intenso, con note fruttate di marasca matura, frutti di gelso, mirtilli, sentori speziati di pepe nero e di noce moscata, un po' di mineralità e balsamicità; dopo la rotazione però, escono delle note animali non tanto eleganti che si percepivano anche prima, ma erano molto meno "invadenti".
In bocca è sapido, rotondo, con un tannino nobile ancora leggermente spigoloso ma in via di affinamento; qui le note animalesche sono meno presenti, quindi lasciano più spazio alle altre componenti percepite al naso. Un pizzico di acidità in più, gli avrebbe dato "più slancio" e armonia, comunque è abbastanza persistente, con un finale improntato sulle note speziate e un tocco di liquirizia.
C'è inoltre da dire che, dopo circa 15 minuti che era nel bicchiere, anche al naso le note animali poco eleganti precedentemente percepite, hanno lasciato gradatamente il posto a sentori eleganti di bacche di ginepro e sambuco e altre note balsamiche.
Purtroppo, a volte, quando una bottiglia rimane chiusa per un po' di anni, all'apertura si potrebbero percepire "puzzette" poco piacevoli che con l'ossigenazione svaniscono; in questi casi versare il vino in un decanter prima di servirlo, accellera il processo di volatilizzazione delle sensazioni sgradevoli.
Buone degustazioni a tutti!
D.B.
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