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La fermentazione del vino è il cuore di ogni
cantina. Una scelta cruciale per produttori e appassionati riguarda i lieviti:
affidarsi ai lieviti selezionati, frutto di ricerca e controllo, oppure
puntare sui lieviti indigeni (autoctoni), autentica espressione del terroir.
Questo dibattito non riguarda solo il vino, ma
anche la birra artigianale e la panificazione di qualità. La
decisione influisce su aromi, profilo sensoriale, stabilità del processo
fermentativo e identità del prodotto finale.
Lieviti
indigeni (autoctoni): l’essenza del terroir
I lieviti indigeni sono microrganismi
naturalmente presenti sull’uva, nelle cantine e nell’ambiente circostante.
Avviano spontaneamente la fermentazione e rappresentano la vera valorizzazione
del territorio.
Vantaggi dei lieviti indigeni
- Complessità
aromatica: popolazioni microbiche variabili
arricchiscono il vino con esteri e aromi unici.
- Espressione
territoriale: il vino riflette il microbioma della
vendemmia e dell’ambiente di produzione.
- Naturalezza: ideali
per produzioni biologiche, biodinamiche e naturali, con minimo intervento
umano.
Svantaggi dei lieviti indigeni
- Imprevedibilità:
fermentazioni variabili, rischio di blocchi o lentezza.
- Alterazioni:
possibilità di acidità volatile, fenoli indesiderati o note solforose.
- Gestione
complessa: richiedono monitoraggio costante e analisi
avanzate.
Lieviti
selezionati: scienza e controllo
I lieviti selezionati (Saccharomyces
cerevisiae e non-Saccharomyces commerciali) sono ceppi isolati e studiati in
laboratorio per garantire fermentazioni ottimali. Sono disponibili in commercio
in forma liofilizzata o liquida.
Vantaggi dei lieviti selezionati
- Prevedibilità
e consistenza: fermentazioni complete, sicure e
riproducibili.
- Efficienza
e robustezza: resistono a condizioni difficili (alta
gradazione, pH bassi, temperature estreme).
- Profilo
mirato: possibilità di indirizzare gli aromi verso
note specifiche e desiderate.
Svantaggi dei lieviti selezionati
- Omologazione
del gusto: rischio di uniformità sensoriale a livello
globale.
- Meno
complessità iniziale: profilo aromatico talvolta meno
sfaccettato rispetto a fermentazioni spontanee.
- Costi
aggiuntivi: acquisto e gestione dei ceppi commerciali.
Una scelta di
equilibrio
La scelta tra lieviti indigeni e selezionati
non è una questione di giusto o sbagliato, ma di filosofia produttiva e gestione
del rischio.
- I lieviti
selezionati garantiscono sicurezza e controllo, ideali per produzioni su
larga scala.
- I lieviti
indigeni offrono complessità e identità territoriale, ma richiedono
esperienza e accettazione del rischio.
- Molti
produttori adottano un approccio ibrido: arricchire il mosto con
lieviti indigeni non-Saccharomyces e completare la fermentazione con
Saccharomyces cerevisiae selezionati.
Conclusione
Il ruolo dei lieviti nella fermentazione del
vino è cruciale: trasformano zuccheri in alcol e composti aromatici che
definiscono il carattere organolettico di ogni bottiglia.
Che si scelgano lieviti indigeni o lieviti
selezionati, l’obiettivo rimane lo stesso: creare vini autentici, di
qualità e capaci di emozionare.
Buone degustazioni a tutti!
D.B.

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