sabato 25 gennaio 2025

Colli Tortonesi Timorasso D.O.C. "Il Giallo di Costa" 2021 - Carlo Daniele Ricci

Buon sabato pomeriggio e buon we a tutti i fedelissimi di VinoDegustando!

Oggi rimaniamo in quel dei Colli tortonesi, zona da me amatissima e ritenuta enologicamente parlando eccellente; assaggeremo un vino di una Cantina da me già recensita più volte in VinoDegustando e cioè  l'Azienda del bravissimo Carlo Daniele Ricci, situata a Costa Vescovato.

Il vino in questione è il Colli Tortonesi Timorasso D.O.C. "Il Giallo di Costa" 2021: Timorasso in purezza, le cui uve provengono dal vigneto "San Leto", impiantato negli anni '90 a cavalcapoggio a 290 mt. slm , su terreno caratterizzato da marne tortoniane. La potatura è a Guyot a 5-6 gemme e la raccolta, sempre manuale, nel 2021 è avvenuta il 5 di Ottobre, con una resa di uva di 4.000 kg a ettaro.

Dopo la soffice pigiatura, la fermentazione si è svolta in acciaio con una permanenza sulle bucce di 91 gg, per poi seguire un affinamento sulle sulle fecce nobili di 7-8 mesi e di altri 24 in bottiglia.

Alla vista si presenta con una bellissima colorazione molto luminosa arancio carico, colorazione tipica dei vini bianchi che, come in questo caso, fanno lunghe macerazioni sulle bucce;

al naso è molto intenso, elegantissimo, con un ampio spettro di profumi che va dalle note di buccia d'arancia e di cedro candite, albicocca disidratata, zenzero, mango, fiore di camomilla essiccato mischiato a foglie di the, oltre a tantissima balsamicità e mineralità.

In bocca è  freschissimo, sapido, teso, con una componente glicerica importante che lo rende rotondo e morbido alle papille; corrispondente a quanto percepito al naso, molto persistente, con un finale che si allunga principalmente sulle note agrumate, che qui però non sono candite ma di buccia fresca.

Che dire, ci troviamo davanti ad un "sorso" molto particolare, che esprime al meglio l'estrosita' del suo produttore.

Chapeau Daniele!

Io questi vini preferisco sorseggiarli in puro relax prima di pranzare.

Buone degustazioni a tutti!

D.B.

sabato 18 gennaio 2025

Colli Tortonesi D.O.C. Barbera "VHO" 2017 - Claudio Mariotto

Buon sabato pomeriggio a tutti!

Oggi vi riporterò appunti di degustazione di un vino proveniente da una delle zone vitivinicole che reputo più interessanti d'Italia: sto parlando dei Colli Tortonesi, situati nella zona Sud del Piemonte, tra Alessandria e l'Oltrepo Pavese. Il vino in questione è il Colli Tortonesi D.O.C. Barbera "VHO" 2017 del bravissimo vignaiolo Claudio Mariotto; un appunto di precisazione, come noterete anche voi guardando la fotografia qui sotto, l'eclettico Claudio ha invertito e capovolto le lettere.

Uve Barbera in purezza selezionate tra le vigne site tra Vho e Sarezzano a circa 250-300 m s.l.m., aventi esposizione Ovest-sud Ovest, in terreno calcare-argilloso e coltivate con potatura Guyot, senza utilizzo di concimi chimici, né diserbanti, né prodotti sistemici; la raccolta, manuale avviene tra fine Settembre e inizio Ottobre.

Dopo una soffice e lenta pigiadiraspatura delle uve, segue una macerazione per 10/12 giorni e successiva svinatura; l'affinamento avviene in stile borgognone in piccole botti di legno di secondo passaggio per circa 12 mesi a cui segue un ulteriore affinamento in bottiglia per altri 12 mesi.

Ora a lui!

Alla vista è rosso rubino carico e brillante........ sembra un vino di 1 anno e non di 7 passati; già questo è un buon segno.

Al naso è intenso, elegantissimo, "vinoso", molto ampio, con profumi fruttati in prima linea, quali la ciliegia Bigarreau, la mora, il mirtillo, poi fuoriescono i sentori balsamici dell'eucalipto e delle bacche di ginepro, quelli floreali della viola, poi terrosi di humus, a seguire il cuoio, quelli minerali di grafite e per finire speziati di pepe nero e noce moscata.

In bocca è  freschissimo, sapido, teso e verticale; la glicerina gli dona rotondità, morbidezza e pienezza, con tannini setosi e ben integrati. Coerente con quanto percepito al naso, armonico ed equilibrato, con un finale lunghissimo improntato principalmente sulle note balsamiche e quelle minerali.

Tre volte chapeau Claudio, non ti smentisci mai!

È  ancora da paragonare ad un "bambino in fasce"; il meglio comincerà a darlo tra almeno altri 7-8 anni!

Da abbinare a piatti di carne rossa, come la stupenda fiorentina, o uno stufato d'asino, un brasato, ecc.

Buone degustazioni a tutti!

D.B.



domenica 12 gennaio 2025

Metodo Classico Pas Dosé - Cantina VentiVenti

Buongiorno e buona domenica a tutti gli appassionati di vino! 

Come vi avevo già accennato, il 23 Novembre mi sono recato, come ogni anno, a visitare la il Mercato dei Vini FIVI che si è svolto a BolognaFiere da sabato 23 a lunedì 25 Novembre 2024 e ho assaggiato parecchi vini di molte Aziende.

Uno di questi vini assaggiati è prodotto da una giovanissima cantina situata a Medolla in provincia di Modena; l'Azienda è la VentiVenti e il vino oggetto del post di oggi è lo spumante Metodo Classico Pas Dosé.

Le uve utilizzate per questo vino sono: 65% Pinot Bianco, 20% Chardonnay e 15% di Sorbara coltivate in vigneti allevati a Guyot unilaterale con 13-14 gemme, impiantate in terreno argilloso con una densità di 3000 piante/ha. La raccolta avviene meccanicamente nelle ore più fresche della giornata e dopodiché le uve vengono ulteriormente raffreddate prima della soffice pressatura; la fermentazione si svolge in vasche in acciaio inox a temperatura controllata, a cui fa seguito un affinamento a freddo sempre in acciaio; la rifermentazione in bottiglia avviene con aggiunta di mosto per poi svolgere il lungo affinamento sui lieviti

Vediamo ora com'è!

Vista paglierino pallido con riflessi verdognoli e bollicine fini in catenelle;

al naso è poco intenso ma molto elegante, con sentori floreali di bouvardia e sambuco in apertura, poi fieno, litchi, note agrumate di lime e tanta balsamicita'.

In bocca è freschissimo, sapido, verticale quasi tagliente, corrispondente al naso, molto persistente, con finale sulle note floreali e quelle agrumate.

Gran bel prodotto, per una Cantina così giovane!

Buone degustazioni a tutti!

D.B.




domenica 5 gennaio 2025

Montefalco Sagrantino D.O.C.G. 2006 - Perticaia

Buongiorno e buona continuazione del ponte dell'Epifania!

Dopo quello di ieri, oggi vi presenterò un altro Montefalco Sagrantino D.O.C.G. di un'altra famosa Cantina di questa zona: stiamo parlando di Perticaia e il millesimo assaggiato è anche in questo caso il 2006 come per quello di Tabarrini. Quindi, possiamo affermare di trovarci davanti ad una mini degustazione "orizzontale " dell'annata 2006 tra Tabarrini e Perticaia.

Uve Sagrantino in purezza, raccolte manualmente con cernita dei grappoli per tutto il mese di ottobre, a seconda dei vigneti; dopo la soffice spremitura, il mosto subisce una macerazione a freddo per 48 ore e la fermentazione viene condotta dai lieviti naturalmente presenti nelle uve. Contatto con le bucce per 30 giorni circa, di cui gli ultimi 15 giorni a cappello sommerso. La maturazione si svolge in botti di rovere da 25 hl per 24 mesi, a cui fa seguito un affinamento in acciaio per 3 mesi e in bottiglia per 12 mesi.

Ma vediamo com'è!

Alla vista si presenta rosso granato, con unghia tendente all'aranciato;

al naso non è tanto intenso, ma intrigante, con sentori di prugna e ciliegi sotto spirito, note di humus e terra bagnata, cuoio, bacche di sambuco, speziate di pepe nero e noce moscata e minerali di grafite.

In bocca è ancora fresco e sapido, ma il corpo è  abbastanza "magro" ed è  anche un po' squilibrato per via della prevalenza dell'alcol l'alcol sul resto; coerente con quanto sentito al naso, non tanto persistente, con un finale improntato sulle note speziate.

Peccato, da un Sagrantino di 18 anni, mi sarei aspettato qualcosa di più!

Quale tra i due Sagrantini ho trovato migliore? Mah, fate voi, io li ritengo un po' deludenti entrambi..... forse l'annata? Non so!

Buone degustazioni a tutti!

D.B.


sabato 4 gennaio 2025

Sagrantino di Montefalco D.O.C.G. "Colle Grimaldesco" 2006 - Tabarrini

Buongiorno e tantissimi auguri per un fantastico 2025 a tutti gli amici lettori di VinoDegustando!

Oggi vi parlo di un vino appartenente ad una delle Denominazioni di rossi tra i più blasonati d'Italia: stiamo parlando del Sagrantino di Montefalco D.O.C.G. e nello specifico del Colle Grimaldesco 2006 dell'Azienda Agricola Giampaolo Tabarrini, ubicata in frazione Turrita a Montefalco (PG), nella splendida Umbria.

Ottenuto da uve 100%  Sagrantino, coltivate in vigneti impiantati nel 1998, con esposizione Est, Sud-Est a 390 s.m.l. e allevati a Guyot su terreno limoso-argilloso-sciolto; densità d'impianto 4.500 piante ad ettaro, con una produzione di 40 q.li di uva/ha.

Dopo una pressatura soffice delle uve, il mosto ottenuto subisce una macerazione sulle bucce di oltre 1 mese; la maturazione avviene in botti grandi di rovere francese e dura almeno 36 mesi, per poi affinare in bottiglia per altri 12 prima di essere messo sul mercato.

Al naso è abbastanza inteso e molto ampio, si percepiscono l'albicocca disidratata, il poutpurri di fiori secchi e a seguire tabacco, cioccolato, bacche di mirto, di ginepro e di sambuco, eucalipto, note terrose di humus, liquirizia, pepe nero, noce moscata, chiodi di garofano e per finire note minerali di grafite e di goudron.

La bocca, corrispondente al naso, non è però sufficientemente sostenuta dall'acidità, quindi ne vanno di mezzo l'equilibrio e di conseguenza anche la persistenza; il vino in bocca risulta "magro" ma con un piacevole finale improntato sulle note balsamiche delle bacche e quelle speziate. 

La bottiglia presenta anche molto fondo, sia in lamine che granuli, a dimostrazione quindi che il vino si trova in fase "calante"; la causa? Difficile dirlo, forse l'annata oppure il tappo, che seppur si presentasse "integro" si mostrava molto impregnato per buona parte.

Al naso ha suscitato emozioni incredibili, che se fossero state confermate in bocca, posso affermare che mi sarei trovato davanti uno dei migliori vini che abbia mai assaggiato. Purtroppo però non è stato così. Pazienza!

Buone degustazioni a tutti!

D.B.